CARTOLINE DI UNA VOLTA

"Mandamela se puoi una cartolina:
lo sai che non ce la faccio più ad andare avanti!
Amore mio -ma quale amore e amore?-
ci sono da sfamare tre bambini
- quattro con me che posso anche rinunciare a mangiare -
l'ultìmo figlio nato ancora non l'hai visto.
Ti prego, scrivimi più presto che puoi
e così potrò dire che anche i tuoi figlioletti
hanno ancora un padre che li pensa:
pure se li conosci poco o niente
non li hai mai dimenticati, giuraglielo!"
La tua devota moglie, sventurata!
- figlia di questa Sicilia, sottomessa,
squartata - come tante madri oneste
di questo paese di morti di fame,
dilaniato dalle bombe e dai tanti padroni!
i quali soltanto per darci un pezzo di pane -
sapessi - quanto ci fanno soffrire, vivere in angustie!
la dignità però, no, non si tocca!
La cartolina finalmente dopo mesi arrivò.
lo l'ho letta così come tanti figli di mamma
Se muoio me ne andrò in Paradiso:.!
ma se non ci troverò tè non entrerò!
I bambini stringimeli forte
e baciati tu per me finche non ti stanchi!"
Lui non tornò più, guerra assassina.
E si chiedono ancora i suoi figlioli:
"Ma è andato davvero in Paradiso, oppure no?"
Perché in questo mondo ancora si bombarda
a tutto spiano, e continuano a morire
a migliaia i nostri figli?