NONNO TI VOGLIO BENE

Alla soglia della strada aspettavo
mio nonno con ansia che tornava (dalla campagna)
e la mia voce dalla gioia
fin dentro al cortile si sentiva
quando al tramonto lo vedevo tornare:
- Qui è nonno… - Qui è nonno…
Ora (qui) nonno non torna più
nemmeno il cavallo e la sella
so dove sono finiti.
Vuota è (rimasta) la stalla nel "dammuso"
come una fede senza padrone
resta (solo) un anello (1) murato nella casa
e nel fondo di un'antica cassapanca
una coperta fredda piegata.
No, nonno non torna più,
ora è in Paradiso insieme agli Angeli,
gioioso ... Nel sonno ogni tanto lo incontro
e gli dico: - Nonno ti ricordi quando
frantumavi i covoni nell'aia (in campagna)?
lo ero una bambina e correvo, saltavo,
facevo le capriole, venivo a te
per non perdermi in mezzo alle spighe
più alte di me...
Che era bello poi "tuffarsi a pesce"
sopra la paglia!
- Nonno tanto vorrei tornare
su quell'erba verde (2) vedere,
come allora, quel cielo turchino
e sentire qua e là dei passeri,
quel cip… cip...
- Nonno forte, forte, a me, io vorrei abbracciarti,
pure ora che non ci sei più,
per dirti con molta nostalgia:
Nonno ti voglio bene.

1) in cui una volta volta venivano legati i muli
2) metaforicamente si intende l'infanzia