LIONS CLUB LICATA
ANNO SOCIALE 2010- 2011
Presidente Dr. Antonio Massimo Grillo
MEMORIAL ROSA BALISTRERI 10° EDIZIONE
sezione Canzoni
SULITUTINI
Pietro Amato
SULITUTINI Nu' jardineddru di l'antica villa chi 'ppaci disulanti! O' sinistru silenziu fa ecu la vuci du misteru e m'assali lu tirruri du nulla. Lu cori miu dumatu s'annida spavintatu tra li pampini sicchi stisi a 'tterra. Ma 'mmenzu stu disordini e st' abbannunu sentu parpitari la natura ca s'apri rigugliusa cu la putenza di lu so' criari. Di 'mmenzu' l'erba sicca vennu fora a gara li giallini margariti 'mpazzuliati ' cu 'ttanti sciuriddri variupinti e 'tutti prufumati. L'edira s'attacca a la muraglia di lu ricintu tuttu sdirrupatu e a li porti ormai sgangarati, rifugiu di mulesti ragnateli. Ma mentri osservu assortu stu misteru La vita cessa... cessa e si rinnova ... Lu caus è libirtà du viviri, U' 'rrutiari di nascita e morti, l'ordini supremu di la vita.
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SOLITUDINE. Nel giardinetto dell'antica villa che pace desolante! Al sinistro silenzio s'accorda la voce del mistero e mi pervade l'incubo del nulla. Il cuore già domato s'annida, tra le foglie, palpitante tra panico e stupore. Sento il sussultare della natura che si di schiude vivida nel prodigioso ciclo del creare. a gara con le gialle margherite, magnifiche fascine di fiori dalle bocche profumate. L'edera s'abbarbica sull'arida muraglia del recinto, su porte sgangherate, ritrovo di moleste ragnatele. Ma mentre sono assorto in quell'incanto, La libertà del vivere ancor non dissacrata, dove l'eterno caos è l'ordine supremo della vita.
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Il componimento si svolge in un susseguirsi di serene e profonde meditazioni. A predominare è l'aspetto mistico della natura, improntato su una scia di stampo panteistico e animistico. L'animo del poeta, alcospetto di quella villetta antica e abbandonata, è colto da una serie di suggestioni. La desolazione e l'abbandono che regnano intorno si riflettono con tutto il loro squallore sul suo animo e "Al sinistro silenzio si accorda la voce del mistero" e si sente sopraffatto dall'incubo del nulla. Il suo cuore smarrito, s'annida tra le foglie, palpitante, tra panico e stupore.
Intanto squallore, tuttavia, avverte il sussulto della natura che si dischiude piena di vita nel suo perpetuo e prodigioso ciclo creativo. Dal folto delle aiuole abbandonate emergono tra le sterpaglie caotiche le gialle margherite confuse e attorcigliate dagli steli di fascine di fiori profumati. L'edera s' abbarbica alla muraglia del recinto diroccato e ai cardini delle porte sgangherate. Mentre il poeta è assorto in questa macabra visione, ecco scoprire un magico segreto: il divino e spontaneo potere creativo della natura e ne deduce la conclusione che l'esistenza tutta è sottostà ad un ciclo perenne di nascita, di crescita e di morte. L'apparente caos è investito di un arcano potere divinatorio e visto come ordine supremo della vita, come libertà e spontaneità del vivere e dell'operare. Infine il poeta, si sente anche lui, coinvolto e assorbito nel mistero di quella forza animistica della natura, dominata da un manifesto misticismo paganeggiante di stampo panteistico.