FOTO TUTELA DEL MARE E DELLE COSTE CONFERENZA DICEMBRE 2015 anno sociale 2015-2016 Presidente: Dr Nicolò La Perna Componente Comitato Distrettuale "Tutela del mare e delle coste: Ing. Rosario Bonvissuto
TUTELA DEL MARE E DELLE COSTE CONVEGNO ZONALE APRILE 2016 anno sociale 2015-2016 Presidente: Dr Nicolò La Perna Componente Comitato Distrettuale "Tutela del mare e delle coste: Ing. Rosario Bonvissuto
Service Distrettuale: LA CULTURA DELLA PREVENZIONE: LA TUTELA DEL MARE E DELLE COSTE “La salvaguardia dell’ambiente marino e costiero della nostra Sicilia, necessita di una legislazione che garantisca un’azione coordinata e coerente con soluzioni mirate differenziate e specifiche” .
Giorno 13/04/2015 presso l'Aula Magna dell'Istituto di istruziopne superiore "E.Fermi" in via F. Re Grillo c/da Cannelle si terrà il convegno "TUTELA DEL MARE" Coordinatore: Rosario Bonvissuto del Lions Club di Licata Il Mar Mediterraneo è un bacino semichiuso, nonostante questa morfologia da grande lago, il Mare Nostrum è ancora oggi una fonte inestimabile di biodiversità: in questo nostro mare sono presenti 12.000 specie marine, per questa sua ricchezza e morfologia ma anche per condizioni ambientali ideali, nel corso dei secoli si sono sviluppate le culture più complesse della società occidentale. Il mare Mediterraneo è oggi stressato dall’altissimo indice di urbanizzazione della sempre più crescente popolazione umana e dai conseguenti usi del mare, quali lo sfruttamento delle risorse minerarie, edibili, trasporto marittimo, industria turistica, ecc.. Per quanto concerne il traffico marittimo, nel mar Mediterraneo operano annualmente circa 200.000 imbarcazioni di grandi dimensioni fra traghetti, cargo e imbarcazioni commerciali di cui circa 300 navi cisterna giornaliere che trasportano prodotti petroliferi. Nel suo bacino transitano via nave oltre 350 milioni di tonnellate annue (oltre il 25% del quantitativo mondiale). Ogni anno, il Mediterraneo subisce sversamenti di idrocarburi per circa 600.000 tonnellate. Sono da registrare, infine, 27 incidenti occorsi nel Mediterraneo negli ultimi trent’anni, per un totale di circa 272.000 tonnellate di petrolio sversate. Tali eventi, estremamente deleteri per l’ambiente marino, cui debbono aggiungersi anche tutti gli sversamenti volontari di idrocarburi in mare da navi, cosiddette “attività operazionali”, hanno gravemente compromesso l’ecosistema, determinando danni irreparabili, a tutto questo dobbiamo aggiungere le nuove proposte di attività estrattive di idrocarburi anche a poche miglia dalle coste con tutti i rischi che queste attività comportano per le nostre coste. E’ arrivato il momento di dire basta allo sfruttamento del nostro Mediterraneo e di iniziare una sera politica di bonifica e tutela del mare e delle coste.
video Tutela del mare e delle coste a cura del Lions Club Distretto 108Yb-Sicilia
LIONS CLUB LICATA anno sociale 2015-2016 Presidente: Nicolò La Perna
LA TUTELA DEL MARE E DELLE COSTE
Giorno 27/12/2015 presso il teatro Re Grillo di Licata si è svolto il convegno "TUTELA DEL MARE RICERCA E CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARCHEOLOGICO SOMMERSO" Coordinatore: Angelo Augusto e Rosario Bonvissuto del Lions Club di Licata
IL PROGRAMMA ha visto la trattazione dei seguenti temi: Le battaglie navali nella prima guerra punica (Prof. Sebastiano Tusa) Soprintendente del Mare I rinvenimenti archeologici subacquei della costa Agrigentina (Archeologo Dott. Fabrizio Sgroe) Funzionario Soprintendenza del Mare Prospezioni archeologiche subacquee nel litorale Licatese: i ritrovamenti eseguiti nei fondali dell’isolotto di S. Nicola (Archeologo Dott. Fabio Amato) Responsabile Scientifico per il Gruppo Archeologico d’Italia Finziade. Contesto geologico e morfologia costiera - correlazione tra storia e ambiente marino (Geologo libero professionista Dott. Andrea Cannizzaro) Responsabile dei rilievi topografici Subacquei per il Gruppo Archeologico d’Italia Finziade Il Relitto di Porto Palo di Menfi: il murex e le rotte mediterranee (II-I sec a.C.), analisi dei materiali rinvenuti. (Archeologo Dott. Andrea Incorvaia) Scuola di Specializzazione Università di Pisa LST 158 storia delle Landing ship (Prof. Luigi Falletti) Un mare, una costa, un fiume: un patrimonio da difendere e da riqualificare (Mar. Giuseppe Coppolino) Tutela del mare e delle coste: Il Mediterraneo (Ingegnere Prof. Rosario Bonvissuto) Componente del Comitato Distrettuale “Tutela del mare e delle coste” – Distretto Lions 108 YB Sicilia. Alla fine del Covegno vi èstata l' INAUGURAZIONE MOSTRA REPERTI SUBACQUEI PRESSO IL CHIOSTRO SANT’ANGELO
video Tutela del mare e delle coste a cura del Lions Club Distretto 108Yb-Sicilia
CONVEGNO: DESERTIFICAZIONE IN SICILIA - EMERGENZA IDRICA. - IL SALSO UNA RISORSA?
L'interessante convegno, organizzato dal Lions Club di Licata, si è svolto nel Palazzo Frangipane in data 15.05.2002. E' stato reso possibile grazie alla sensibilità del prof. Rubbia, Commissario Straordinario dell'ENEA, che ha inviato due brillanti relatori: il Focal Point Italia per la desertificazione, dott. M. Sciortino, fisico dell'ENEA e l'ing. M. Pizzichini, ricercatore ed esperto ENEA di nuove tecnologie. Indispensabile anche il sostegno delle Università di Palermo e Catania. Durante il convegno si sono poste le basi di possibili concrete realizzazioni da parte delle amministrazioni e autorità preposte nell'attuazione di piani locali atti a fronteggiare l'emergenza idrica, in quanto si sono incontrati la componente tecnico - scientifica: ENEA, docenti universitari - e la componente politica: Comune di Licata, Provincia Regionale di Agrigento, Consorzi di Bonifica. Il presidente del Club di Licata - ing. Rosario Bonvissuto - ha ricevuto l'apprezzamento del Presidente della Regione onorevole Cuffaro, del prefetto Nicola Simone e del Presidente della Provincia Regionale Fontana. Il dott. Carmelo Castiglione ha portato il saluto del Consiglio Provinciale e l'assessore Vincenzo Scuderi, in rappresentanza del Sindaco, il saluto dell'Amministrazione Comunale. Licata è uno dei 20 comuni italiani e dei 150 europei, ad essere stato inserita tra i soggetti di una indagine dell'Unione Europea condotta dall'ENEA: Ente Nazionale per le nuove tecnologie Energia ed Ambiente, a cui si appoggiano il Ministero dell'Ambiente e degli Esteri. Perché Licata? Perché Licata è stata ritenuta un caso emblematico della desertificazione in Sicilia, cosi come la Sicilia è un caso emblematico della desertificazione nel bacino delMediterraneo. Dopo un breve saluto da parte del dott. M. Costanzo, direttore generale della Banca Popolare S. Angelo, che ha ospitato il convegno, ha preso la parola l'ingegnere Giuseppe Rossi, ordinario di idrologia presso l'Università di Catania, che ha svolto con grande competenza ed equilibrio il ruolo di moderatore del convegno. Dopo aver definito i termini aridità, siccità e desertificazione, ha ribadito l'esigenza immediata di risposte concrete a risolvere l'emergenza idrica ma anche a far si che non si giunga in avvenire all'emergenza, anticipando i piani di za, anticipando i piani di intervento in maniera lungimirante ed attenta (legge 183). L'ingegnere Alfredo Quignones ha letto la relazione del padre, ingegnere Raffaele ordinario di costruzioni idrauliche presso l'università di Palermo - soffermandosi sul fiume Salso che dopo il Simeto è con i suoi 111 km il più grande fiume della Sicilia, ed interessa 4 province. Il Salso ècaratterizzato da una salinità variabile sia durante il percorso che nel tempo: è più bassa la salinità nella parte meridionale ed è più bassa la salinità nel periodo invernale. E' un fiume a regime torrentizio a causa del fondo argilloso, della mancanza di vegetazione lungo le sponde e della pendenza di fondo. Il Salso costituisce una vera e propria risorsa di cui Licata non ha mai potuto godere pienamente. Gli agricoltori hanno, nel tempo, utilizzato le sue acque salmastre a scopi irrigui, ma ogni progetto di ampia portata mirante a sfruttare questa risorsa è stato bloccato da lungaggini burocratiche da divieti da parte del Ministero dell'Ambiente. Esistono tuttavia, ciononostante, degli invasi, purtroppo non completati, quali l'invaso Gibbesi, sull'omonimo torrente, che ha la capacità utile di 7.000.000 mc e che potrebbe servire comuni come Sommatino, Campobello di Licata, Ravanusa e Licata. Ma perché si concretizzino delle risoluzioni necessita una ferrea volontà politica di sostegno, che finora non c'è stata. Il principale strumento legislativo nella lotta alla desertificazione è costituito dalla legge 183/1989 che istituisce l'Autorità di Bacino. Ma la Regione Sicilia non ha ancora questo organismo che dovrebbe avere il compito di predisporre il Piano di Bacino, cioè un tipo di programmazione che include sia impianti di utilizzazione delle acque che impianti di difesa dalle acque. E dal Salso noi abbiamo anche bisogno di difenderci. Perché non avvengano inondazioni la portata massima deve essere mantenuta a 1.500 mc al secondo, limite che è stato ampiamente superato nel 1915, nel 1973, nel 1976, nel 1991 dando luogo a devastanti inondazioni sia nel centro abitato che nelle campagne. Diversi sono gli inteventi che potrebbero essere attuati: realizzazione di bacini di laminazione, esondazioni controllate su aree che consentono un temporaneo immagazzinameno delle acque, riduzioni di pendenze di fondo, forestazione e costruzione di canali di alleggerimento. Il dott. Maurizio Sciortino dà ampio spazio al quadro normativo italiano di riferimento alla lotta contro la desertificazione. Passa quindi ad evidenziare la situazione della Sicilia in cui il 47% del territorio è arido. Afferma che la provincia di Agrigento è passata da una situazione umida o semiumida (1960) ad una situazione di semiaridità (1990) e che gli invasi dal 1990 al 2002 sono scesi dal 50% al 30%. La desertificazione è il degrado del territorio nelle zone aride o semiaride. Questo degrado è determinato non solo dal clima - in effetti è in atto un cambiamento climatico ma non è ancora così significativo - ma in misura preponderante dall'azione umana. Il suolo è un ecosistema in cui caratteristiche produttive, conservazione di piante e presenza di acque devono mantenere un equilibrio. La carta vincente per la Sicilia è far blocco comune con le altre regioni (Sardegna, Puglia, Basilicata) per poter attingere ai fondi Europei. Ma perché ciò avvenga, ribadisce Sciortino, deve essere attuata la legge 183. L'ingegnere Massimo Pizzichini rileva come ormai l'acqua potabile costituisce un BIG BUSINESS, poiché le risorse idriche nel mondo risultano essere in mano ad una decina di società. L'acqua non è ormai un bene comune ed ha un costo sempre più elevato. Nel nostro paese il costo oscilla tra 0,47 € a Milano e 1,29 € a Forlì. Sarebbe necessario che fossero degli organismi pubblici e non privati a decidere l'utilizzo dell'acqua, che dovrebbe rispondere ad una scala di priorità: uso potabile - civile - industriale - agricolo. Dieci anni fa l'acqua costava 1/3 di quanto costa oggi. Questo costo ci permette di considerare le tecnologie di recupero. Oggi conviene riciclare l'acqua perché l'acqua riciclata costa meno dell'acqua primaria. L'ingegnere Pizzichini ha poi presentato uno studio, a cui hanno collaborato altri esperti, su prospettive di soluzioni del problema idrico di Licata. Con questo studio preliminare, che dice va approfondito, cerca di fare il quadro sulle reali condizioni e necessità di Licata: Quanta acqua serve? Per quali scopi? Da dove deve essere prelevata? Giunge alla conclusione che Licata necessita di ben due dissalatori: uno ad osmosi inversa che consenta di produrre acqua dolce dall'acqua del mare, operando a temperatura ambiente ed un altro a microfiltrazione tangenziale, che oltre a depurare l'acqua del Salso riesca ad isolare certi elementi presenti nell'acqua riutilizzabili come concimi agricoli. Questo nuovo tipo di tecnologie separative mediante membrane è ormai largamente usato in Danimarca, Giappone, Spagna e nella stessa Italia. I costi di produzione dipendono dalla salinità dell'acqua e risulta tanto più conveniente quanto più è grande la dimensione dell'impianto. Questi due impianti comporterebbero una spesa di circa € 5.000.000 e con lo sfruttamento dell'energia eolica, visto che Licata è una cittadina ventosa, si potrebbero ridurre anche i costi di esercizio. L'E- NEA, ha concluso il relatore, è disponibile a sviluppare ed approfondire il progetto Licata ed ha offerto supporto tecnico - scientifico. Il dott. Agronomo Giacchino Lauria, assessore provinciale alla programmazione ed alle infrastrutture - delegato dal Presidente della Provincia Regionale dott. Fontana, riconosce la positività dell'azione svolta dal Lions Clubs sulla classe politica ed afferma di aver raccolto personalmente stimoli dal convegno oltre ad essersi arricchito tecnicamente. L'assessore afferma che il problema principale è la mancanza di coordinamento ed annuncia ufficialmente di voler istituire un Comitato Provinciale per l'Irrigazione e allo scopo di essersi già messo in contatto con la SOGESID, incaricata per la definizione dei piani d'ambito (legge 183) da definire entro il mese di dicembre, al fine di poter accedere ai fondi europei. Infine il dott. Vincenzo Caruso, Direttore Generale del Consorzio di Bonifica 5 - Gela, in rappresentanza dei Consorzi di Bonifica della Sicilia informa che l'area di interesse del Consorzio 5 ricopre il territorio che va da Licata al fiume Dirillo e si estende a nord comprendendo le zone di Sommatino e Mazzarino, interessando ben 3 province CT - CL - AG. Al Consorzio è affidata la gestione di alcuni invasi tra cui la diga Gibbesi per usi irrigui. Il dott. Caruso dice che in data 2000 il Governo Regionale aveva destinato la somma di 40 miliardi di vecchie lire al fine di rendere funzionale l'invaso Gibbesi. La Regione ha accreditato la somma di due miliardi per i lavori di risanamento della frana che ha danneggiato una sponda. I lavori dovrebbero avere inizio il mese prossimo e concludersi nell'arco di sei mesi. Dopo verrebbe richiesto al Servizio Nazionale Dighe l'autorizzazione agli invasi sperimentali, perché da quel momento la diga Gibbesi potrà essere considerata Diga. A questo punto servirà la disponibilità della rimanente parte del finanziamento (38 Miliardi) per realizzare la rete irrigua per cui esiste già un progetto quasi esecutivo bloccato al C.R.U. dell'Assessorato Territorio e Ambiente. Il dott. Caruso concorda con l'ing. Pizzichini sul fatto che i costi di distribuzione potranno essere notevolmente ridotti se la dissalazione si effettua a valle degli invasi e non sul livello del mare, ove è necessario sollevarla. Questa operazione, per sollevarla dalla quota di mt 2 alla quota di mt 12, costa la somma di £ 6.000.000 mensili. Costi troppo alti per l'agricoltura. Caruso, continua dicendo che gli invasi gestiti dai Consorzi di Bonifica della Sicilia sono 15 e sono attualmente al 50% delle dotazioni delle scorso anno, che erano già scarse. Ribadisce che in Sicilia si ha la necessità di una immediata applicazione della legge 183 ed applicare un piano straordinario delle acque che abbia come obiettivo l'interconnessione delle risorse che dovranno essere unificate per fronteggiare le emergenze. Infine interviene l'ing. Giuseppe Arcieri, assessore ai Lavori Pubblici del comune di Licata, che riferendosi al tema del convegno comunica l'esistenza di un progetto per la sistemazione della foce del fiume Salso e che entro l'anno verranno avviati i lavori per la sistemazione dell'alveo e la percorribilità dello stesso. Aggiunge che è previsto un sistema di allertamento a monte nei casi di eventi eccezionali di piena. Comunica infine che il Comune ha da tempo avviato dei contatti con società che vogliono realizzare dissalatori, ma ci sono difficoltà per l'individuazione dei siti. A conclusione dei lavori il dott. Carlo Sartorio, Governatore del distretto 108 Yb, esprime il proprio orgoglio perché un gruppo di Lions - sotto la spinta del Presidente ing. Rosario Bonvissuto - è riuscito a porre l'attenzione della comunità nella quale opera temi rilevanti come carenza idrica e desertificazione. Anche il Distretto ha posto da alcuni anni grande attenzione a questi problemi. I Lions in Sicilia, dice il Governatore, sono 5000 e costituiscono un gruppo di opinione. Possiamo diventare gruppo di pressione se tutti collaboriamo spingendo le istituzioni perché operino fattivamente per il bene della società.
Sotto una foto aerea della Foce del Fiume Salso. Oggi la foce è completamente ostruita da un’isola di sabbia formata dalle correnti del mare. Tale occlusione rischia di uccidere i molti pesci che nel letto fluviale vivono, inoltre fa ristagnare le acque che puzzano incredibilmente.